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Calamità naturali, via libera ai criteri per assegnare i contributi
Definiti nuovi criteri per assegnare contributi agli enti locali per le misure effettuate in caso di calamità naturali. Li ha approvati la Giunta oggi (10 agosto) su proposta dell’assessore Schuler.
L’Agenzia provinciale per la Protezione civile può concedere contributi ai Comuni ed alle Comunità comprensoriali per l’adozione di misure di prevenzione, di pronto soccorso e di ripristino in caso di calamità. Su proposta dell’assessore provinciale alla Protezione civile Arnold Schuler la Giunta provinciale oggi (10 agosto) ha approvato nuovi criteri per l’assegnazione di questi contributi, che ridefiniscono e adeguano quelli attualmente in vigore al quadro giuridico e sotto il profilo linguistico e della tecnica legislativa.
“Le maggiori novità riguardano l’adeguamento dei criteri rispetto all’istituzione dell’Agenzia provinciale per la Protezione civile e la conseguente soppressione delle ripartizioni Protezione antincendio e civile e Opere idrauliche, da un lato, e l’introduzione della cumulabilità con altri contributi pubblici e di una percentuale fissa, nonché l’adattamento agli attuali indirizzi giuridici, dall’altro”, ha spiegato l’assessore Schuler nel corso della conferenza stampa dopo la seduta di Giunta.
Calamità naturali: incentivate misure di prevenzione e di ripristino
I nuovi criteri definiscono le modalità di assegnazione dei contributi che sono previsti in favore dei Comuni e delle Comunità comprensoriali se realizzano misure di prevenzione delle calamità naturali e di successivo ripristino. Li eroga l’Agenzia provinciale per la Protezione civile tramite l’Ufficio Protezione civile. Per le misure di prevenzione si va dalla costruzione di opere di protezione e di impianti per la fornitura della corrente d’emergenza atti a garantire i servizi essenziali fino alla realizzazione di altre misure di protezione civile per la riduzione del rischio. Il finanziamento provinciale è garantito anche per gli interventi e le misure di primo soccorso in caso di calamità naturali, nonché per gli interventi di successivo ripristino. Si va dalla ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate, come strade, condutture dell’acqua potabile, canalizzazioni ed edifici, nonché della rete viaria. In questa tipologia di interventi rientra anche l’elaborazione e la modifica di piani di protezione civile e delle zone di pericolo, nonché la predisposizione di studi e pareri, carte dei pericoli, sistemi di monitoraggio e sistemi di allertamento. Non vengono concessi contributi per la protezione di singoli infrastrutture o edifici privati, come, ad esempio, le strade di accesso e forestali, le case di abitazione gli alberghi e le industrie.
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ASP/mac/sa