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Mobilità a idrogeno: delegazione valdostana in visita a Bolzano
Seguendo l'esempio altoatesino, anche la Valle d'Aosta vuole utilizzare l'idrogeno per la mobilità pubblica. Una delegazione guidata dall'assessore Bertschy ha incontrato l'assessore Alfreider.
Collaborazione per una mobilità sempre più sostenibile e acquisizione di informazioni sulla produzione di idrogeno come vettore energetico per lo sviluppo sostenibile e per la mobilità: questi sono stati gli obiettivi principali della recente visita (14 settembre) di una delegazione con a capo il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy della Regione Autonoma della Valle d’Aosta in Alto Adige. Della delegazione valdostana facevano parte anche il direttore generale del fornitore locale di energia CVA, Enrico De Girolamo, i dirigenti del settore energia e trasporti dell’amministrazione regionale Massimo Broccolato e Antonio Pollano e dai rappresentanti delle imprese nei settori del trasporto pubblico su gomma. Come l'Alto Adige, anche la Valle d'Aosta produce un surplus annuale di energia idroelettrica.
Mobilità sostenibile
Sia in Alto Adige che in Valle d’Aosta sono allo studio modelli per usare l’energia in eccesso per produrre idrogeno verde come vettore energetico da utilizzare in alcuni settori a partire dalla mobilità. Il gruppo ha visitato sia il Centro H2 per la produzione di idrogeno di Bolzano sia il deposito dell'azienda di trasporti SASA, dove è presente una stazione di rifornimento nuova ad idrogeno, ed ha poi incontrato il vicepresidente e assessore alla mobilità della Provincia autonoma di Bolzano Daniel Alfreider per un incontro istituzionale. Alfreider e Bertschy hanno discusso di possibili forme di collaborazione per incentivare le forme di mobilità a emissioni zero. Entrambi i rappresentanti hanno sottolineato l'importanza di una svolta ecologica nel settore della mobilità e dello sviluppo sostenibile, considerando soprattutto che l’Alto Adige e la Valle d’Aosta sono zone sensibili nelle Alpi. Per entrambi è fondamentale incentivare l’uso della energia idroelettrica per accelerare il processo di decarbonizzazione nella mobilità.
Idrogeno per la svolta ecologica
"È in questo contesto che l’idrogeno - secondo Alfreider - può avere un ruolo fondamentale, ma è importante che sia prodotto da fonti rinnovabili a lungo termine”. L’assessore ha sottolineato che l'Alto Adige sta avviando importanti progetti attraverso il Recovery Fund e che la Provincia ha approvato nel 2020 un masterplan per l’idrogeno. Attraverso l’attuazione del piano è previsto che le importazioni di combustibili fossili dovrebbero diminuire per un valore di circa 550 milioni di euro entro il 2030. Questo ridurrebbe, secondo le stime fatte, le emissioni di CO2 di circa il 45% nel settore della mobilità. Il piano prevede inoltre di trasformare il corridoio del Brennero in un "corridoio verde" con stazioni di rifornimento di idrogeno lungo il percorso e di modernizzare la flotta di SASA con nuovi autobus ad idrogeno. "Siamo convinti che la collaborazione con la Regione della Valle d’Aosta, sia a livello tecnico che politico, possa portare benefici ad entrambi con l’obiettivo di andare verso una partnership sempre più forte e strategica", ha sottolineato Alfreider.
Input per progetti sperimentali
"Questa visita in Alto Adige è una delle tappe del percorso di studio e di approfondimento che stiamo percorrendo da alcuni mesi per capire in quali settori sarà possibile avviare dei progetti sperimentali. È stata una visita di grande utilità perché ci ha permesso di conoscere persone serie e competenti che ci hanno raccontato la loro esperienza, offerto la loro collaborazione e presentato in maniera trasparente le difficoltà che hanno incontrato e stanno ancora incontrando nel portare avanti i loro progetti" ha affermato Bertschy. "Ringrazio Daniel Alfreider per la disponibilità e per l’attenzione dimostrata alla nostra visita e sono molto contento che anche grazie ai nostri buoni rapporti, Alto Adige e Valle d’Aosta lavoreranno insieme su un tema di grande importanza come quello della transizione energetica,” ha commentato Bertschy.
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