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Decreto Rilancio: emersi oltre 1.300 rapporti di lavoro irregolari
Sono state 1.334 le istanze di emersione dei rapporti di lavoro irregolari presentate nell’estate 2020 attraverso il portale telematico del Ministero dell'Interno. Concluso il 90% delle pratiche.
Con l’emanazione delle disposizioni normative introdotte dall’art. 103 del D.L. n. 34/2020, nell’ambito delle misure urgenti in materia di salute e di politiche sociali connesse all’emergenza sanitaria da COVID-19, (Decreto Rilancio) lo Stato ha posto le basi per l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari e per la loro trasformazione in rapporti di lavoro regolari. Dal primo bilancio di attività emerge che nel corso dell’estate 2020, attraverso il portale telematico istituito dal Ministero dell'Interno, sono state presentate complessivamente 1.334 domande di emersione di rapporti di lavoro irregolari.
1221 richieste si riferiscono alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro domestico ed a queste si aggiungono 113 rapporti di lavoro di tipo subordinato. La Ripartizione lavoro opera sulla base di un apposito protocollo d’intesa con il Commissariato del Governo e con la direzione della Polizia.
A fronte delle richieste pervenute dai datori di lavoro le procedure risultano definite in misura del 90% del dato generale, in quanto 1.036 istanze si sono concluse con la sottoscrizione del contratto di soggiorno tra la parte datoriale e il lavoratore, altre 84 sono state rigettate e 81 oggetto di rinuncia o annullate.
Per quanto riguarda la nazionalità dei datori di lavoro che hanno presentato le istanze, si rileva che, nei settori del lavoro subordinato (soprattutto agricoltura), le domande sono pervenute esclusivamente da cittadini italiani ed anche in quello domestico, nella maggioranza dei casi, si tratta di datori di lavoro italiani (57%) e per la restante parte stranieri, prevalentemente di nazionalità pakistana e albanese, oltre a Kosovo, Bangladesh, Senegal, India, Perù e Marocco.
Infine, in relazione alla cittadinanza dei lavoratori di origine straniera, nell’ambito del lavoro subordinato, prevalgono, tra le 48 nazionalità emergenti, i rapporti con soggetti provenienti da Pakistan, Bangladesh e Albania, mentre in quello domestico, tra i Paesi stranieri, figurano Pakistan, Albania, Perù, Kosovo, Bangladesh e Marocco.
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