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Riforma IMI: via libera al disegno di legge provinciale
Oggi, venerdì (8 aprile), il Consiglio Provinciale ha approvato il disegno di legge della Giunta che stabilisce le nuove aliquote all'Imposta Municipale Immobiliare (IMI).
Oggi, venerdì 8 aprile, il Consiglio provinciale ha approvato il disegno di legge della giunta che stabilisce le nuove aliquote all'Imposta Municipale Immobiliare (IMI). La giunta provinciale aveva approvato il disegno di legge corrispondente il 5 ottobre 2021. I consiglieri Arno Kompatscher e Gert Lanz lo avevano successivamente illustrato al Consiglio provinciale.
Soddisfatto il presidente Arno Kompatscher dopo il via libera al provvedimento da parte dell'Aula: "Con la Finanziaria del 2014 ci è stato permesso di definire autonomamente l'Imposta Municipale Immobiliare in Alto Adige, di conseguenza abbiamo a disposizione uno strumento di gestione del comparto. Il nostro obiettivo era quello di tassare con un'aliquota più alta gli immobili che rimangono sfitti a lungo termine, i terreni edificabili permanentemente inutilizzati e i cantieri perenni e, allo stesso tempo, di favorire la disponibilità di alloggi per la popolazione residente. In questo modo incentiviamo una rilocazione più rapida di questi potenziali spazi abitativi. Attraverso una maggiore disponibilità di immobili disponibili dovrebbero quindi ridursi i prezzi di affitto e di acquisto. Coloro che lasciano i loro immobili inutilizzati, tuttavia, daranno un contributo indiretto di solidarietà alla collettività attraverso una maggiore contribuzione in termini di tasse". Questo va anche nella direzione di uno sviluppo sostenibile, "perché si dovrà edificare meno terreno e utilizzare meno risorse". La nuova legge annulla anche parte dell'attrattiva rappresentata dalla speculazione immobiliare. Tuttavia il presidente mette in guardia da aspettative troppo alte: "La legge non sarà una panacea assoluta, ma un altro passo nella giusta direzione".
Secondo i calcoli della Provincia di Bolzano, un massimo di 30 Comuni dovrebbero rientrare fra le amministrazioni con esigenza abitativa, ossia quelli con maggiore carenza di alloggi. Ma non si tratta di dare a questi Comuni delle entrate supplementari, precisa Kompatscher: “Rispetto ai maggiori introiti derivanti dalla tassazione più elevata - spiega il presidente - i Comuni, proporzionalmente, devono destinare queste maggiori entrate a beneficio dei proprietari delle abitazioni utilizzate”. A confronto del testo originale, la nuova legge approvata in Consiglio provinciale prevede un tempo maggiore per l’applicazione della nuova normativa. “In questo modo garantiamo ai proprietari degli appartamenti più tempo per trovare, ad esempio, nuovi affittuari o per tenere l’appartamento libero per i propri figli”.
Aliquote maggiorate per alloggi sfitti in Comuni con poche case
A tal fine, il provvedimento elaborato dalla Giunta - in stretta collaborazione con il Consorzio dei Comuni - prevede una maggiore tassazione degli appartamenti sfitti nei Comuni che, secondo le indagini statistiche, sono considerati Comuni con esigenza abitativa, ossia quelli con maggiore carenza di alloggi. In questi Comuni si deve applicare un'aliquota maggiorata del 2,5%, fino a un massimo del 3,5% a discrezione dei Comuni. Tali Comuni con esigenza abitativa saranno definiti dalla Giunta provinciale entro la fine di giugno 2022 sulla base di un'indagine statistica. Di norma l’aliquota ordinaria per un'abitazione vuota è generalmente dello 0,76%, ma i Comuni possono aumentarla fino all'1,56%.
Sgravi fiscali per gli appartamenti in affitto
Secondo la nuova legge, l'aliquota fiscale diminuirà per gli appartamenti in affitto. Nei comuni con esigenza abitativa, l’aliquota viene ridotta dello 0,1% rispetto all’aliquota ordinaria stabilita dagli stessi Comuni, i quali potranno prevederne un’ulteriore riduzione. Gli altri Comuni non soggetti a esigenza abitativa possono recepire nel proprio regolamento comunale le disposizioni previste dalle normative legate all’equità dei prezzi degli alloggi oppure no, applicando comunque l’aliquota massima. Nei Comuni non soggetti a esigenza abitativa l’aliquota per abitazioni affittate deve comunque essere stabilita un’aliquota ridotta di almeno lo 0,2% rispetto all’aliquota ordinaria.
Per i terreni edificabili nei Comuni con carenza di alloggi che non sono costruiti, verrà applicata un'aliquota maggiorata tra il 2,5% e il 3,5% a partire dal 35° mese (tempo tecnico per il completamento di un progetto di costruzione). Questo regolamento non si applica ai terreni edificabili con un valore di mercato fino a 200.000 euro.
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