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Censimento su edifici e aree inutilizzate: approvate le linee guida

Via libera della Giunta al nuovo programma che consentirà ai Comuni dell'Alto Adige di censire in maniera uniforme gli edifici sfitti e le aree urbane inutilizzate sui rispettivi territori.

Grazie al nuovo strumento, in futuro, i Comuni altoatesini potranno rilevare, tra l'altro, il numero di edifici sfitti nel territorio e il numero di aree edificate inutilizzate o abbandonate nell'ambito della preparazione del programma di sviluppo comunale. Su proposta dell'assessora provinciale Maria Hochgruber Kuenzer, la Giunta provinciale ha approvato oggi (17 maggio) le linee guida per il rilevamento degli edifici sfitti e delle aree edificate esistenti non utilizzate o abbandonate. Si tratta di un valido supporto che fornisce ai Comuni un aiuto per gestire in maniera efficiente lo sviluppo all’interno del proprio territorio comunale.

"L'indagine sui terreni non utilizzati svolge un ruolo essenziale, soprattutto per la domanda complessiva di spazi – ha sottolineato l’assessora competente, Maria Hochgruber Kuenzer, nel corso della conferenza stampa al termine dell’Esecutivo – prima di individuare nuove aree si dovrebbero sfruttare le cubature già utilizzate o i terreni edificabili già esistenti". Con l'indagine sui posti liberi è possibile dunque ottenere una panoramica strutturata dello status quo e sviluppare idee e soluzioni per il riutilizzo o il nuovo uso di edifici o terreni. "Si tratta di ridurre il consumo di suolo e allo stesso tempo di riqualificare le proprietà esistenti e di destinarle a un nuovo uso – ha evidenziato Hochgruber Kuenzer - questo processo è centrale per la creazione del programma di sviluppo comunale, lo strumento di pianificazione a lungo termine per lo sviluppo territoriale di una determinata area introdotto dalla Legge fondiaria "Territorio e paesaggio" (LG 9/2018, art. 51).

Le linee guida in dettaglio

Le linee guida andranno a determinare, ad esempio, cosa si intende per sfitto e da quando un edificio o un'area sono elencati come non utilizzati. Ad esempio, gli edifici residenziali sono considerati sfitti dopo un anno di inutilizzo, mentre le aree utilizzate per attività industriali, all'ingrosso, artigianali o agricole devono rimanere inutilizzate per due anni prima di essere classificate come sfitte. Viene inoltre effettuata una distinzione di base tra spazio dedicato non utilizzato, spazio vuoto completo e spazio vuoto parziale. È stato sviluppato, inoltre, un modulo per la rilevazione dei posti vacanti, che i Comuni sono tenuti ad impiegare. I dati determinati durante il processo saranno poi registrati in forma digitale. "Dopo l'indagine, i Comuni, preferibilmente insieme o in stretta collaborazione tra loro, penseranno al riutilizzo o al nuovo uso delle proprietà o delle aree – ha ribadito l’assessora provinciale. Essi dovrebbero essere sfruttati a medio o lungo termine e quindi garantire o migliorare la qualità della vita in un’area o all'interno di un comune".


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