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L'Autonomia come strumento di tutela e di sviluppo
Il presidente della Provincia, in occasione della “Giornata dell'Autonomia”, ha sottolineato il valore dell'Autonomia, come strumento di tutela delle minoranze e di sviluppo per tutta la popolazione
Nel corso della cerimonia odierna al Kurhaus di Merano, il presidente della Provincia ha sottolineato il valore dell'Autonomia dell'Alto Adige nel suo intervento in occasione della "Giornata dell'Autonomia". Gli strumenti di tutela previsti dal Secondo Statuto di Autonomia, come la parificazione delle lingue, la proporzionale o l'insegnamento nella madrelingua, hanno avuto un impatto efficace negli ultimi 50 anni. Gli strumenti di compensazione utilizzati rappresentano una solida base per avvicinarsi, affinché la pacifica convivenza diventi sempre più una convivenza pregna di significati.
Grazie all'Autonomia la Provincia gode di un buon livello di prosperità economica e si colloca tra i primi posti a livello europeo. Grazie all'intelligente politica infrastrutturale realizzata nei decenni scorsi, è stato possibile evitare l’esodo dalle zone rurali e preservare la qualità del lavoro, dell’abitare e della vita nelle aree rurali.
Allo stesso tempo, grazie all’Autonomia si aprono spazi di manovra per contrastare attivamente e in modo innovativo le principali sfide globali, come il cambiamento demografico, il clima, la biodiversità e le crisi delle risorse, con particolare attenzione alle esigenze locali. Il presidente ha inoltre espresso la convinzione che la Provincia autonoma abbia tutti i presupposti per diventare un laboratorio per uno sviluppo ecologicamente, socialmente ed economicamente sostenibile delle aree rurali.
Il Secondo Statuto di Autonomia è ormai considerato, anche a livello internazionale, un esempio vincente per il superamento dei conflitti etnici nazionali, un fatto che fa onore all’Italia ed all’Austria, ha spiegato il presidente rivolto ai rappresentanti dei due Paesi, presenti alla cerimonia. Tuttavia, l'Autonomia dell'Alto Adige deve continuare a svilupparsi e ad adeguarsi alle nuove sfide, se non altro per far fede alla garanzia, ancorata nel diritto internazionale, di poter mantenere almeno lo standard che ha portato al rilascio, nel 1992, da parte dell'Austria della quietanza liberatoria relativa al contenzioso con l’Italia.
Insieme ai rappresentanti delle altre Regioni a statuto speciale, il presidente ed i parlamentari altoatesini hanno più volte segnalato ai loro contatti in seno al Governo la progressiva erosione delle competenze autonomistiche e la necessità di un intervento urgente.
Il presidente provinciale si è dichiarato fiducioso che l'Autonomia dell'Alto Adige possa essere preservata in futuro come strumento di tutela delle minoranze, nonché come strumento di sviluppo efficace per tutte le fasce di popolazione che vivono in questa Provincia. L' Autonomia continuerà a consentire il rafforzamento delle identità e permetterà di trarre il meglio dal valore aggiunto rappresentato dalle nostre diversità.
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