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Mercato del lavoro-news: il lavoro a chiamata è in crescita

L'anno scorso il numero di contratti di lavoro a chiamata (o intermittente) ha raggiunto il massimo dal 2012: l'analisi del fenomeno è l'argomento della pubblicazione Mercato del lavoro-news 2/2023

Nel 2022, il "lavoro a chiamata" ha raggiunto il livello più alto dal 2012. In totale, nell'anno appena trascorso sono state impiegate in media 7.000 persone con questa forma di contratto molto flessibile, che serve principalmente a coprire i picchi di lavoro e come fonte di reddito aggiuntivo. Quali sono i settori che utilizzano queste forme di contratto, quali sono le occupazioni esercitate e qual è la composizione dei lavoratori, queste e altre informazioni sono contenute nel nuovo numero della pubblicazione Mercato del lavoro-news del Servizio Mercato del lavoro della Provincia. 

Oltre il 70% dei lavoratori a chiamata è impiegato nel settore alberghiero e della ristorazione, ma anche addetti alla sicurezza, autisti di autobus, commessi e steward (ad esempio in occasione delle partite dell'FC Südtirol o di altri grandi eventi) sono occupati con questo contratto di lavoro. Poco più di un quarto, cioè circa 1.900 persone, ha meno di 25 anni, quindi in genere scolari/scolare e studentesse/studenti; circa 2.000 occupati hanno più di 55 anni e un numero considerevole di loro è già in pensione. Poco meno della metà, circa 3.200 persone, appartiene alla fascia d'età compresa tra i 25 e i 55 anni, cioè al gruppo di popolazione fortemente integrato nella vita lavorativa. 

Il lavoro a chiamata come unica fonte di reddito da lavoro?

Il lavoro a chiamata è l’unica fonte di reddito da lavoro? "Più della metà degli occupati con questa forma di contratto svolge questa attività come secondo lavoro o attività secondaria", informa Stefan Luther, direttore del Servizio Mercato del lavoro. "Per il 36% di tutti i lavoratori a chiamata tra i 25 e i 55 anni, questa è l'unica fonte di reddito. Tuttavia, questo dato comprende anche i disoccupati iscritti, perché il lavoro a chiamata è compatibile, in linea di principio, con lo status di disoccupato", continua Luther. "Una nota positiva è che il numero di persone in questa fascia d'età impiegate esclusivamente con questa forma di contratto è in calo, -2,5% rispetto al 2019". Tuttavia, esistono alcuni ambiti, in cui si accumulano diversi aspetti potenzialmente svantaggiosi: ad esempio, un'alta percentuale di donne, occupazioni con basse qualifiche e un'alta percentuale di persone per le quali questo contratto è l'unica fonte di reddito da lavoro. Un lavoratore su quattro di età compresa tra i 25 e i 55 anni che percepisce la sua retribuzione esclusivamente da questa fonte, è di nazionalità straniera. 

Achammer: interesse delle aziende trattenere i lavoratori

Per l'assessore provinciale al Lavoro, Philipp Achammer, il crescente ricorso al lavoro a chiamata è indice dell'elevata domanda di lavoro in Alto Adige. Il contratto a chiamata, puntualizza, è un modo per svolgere legalmente un lavoro secondario. "In termini di politica attiva del lavoro, occorre prestare maggiore attenzione alle persone nei gruppi d’età medi che dispongano esclusivamente di questa forma di contratto. È anche nell'interesse delle aziende trattenere le persone con un contratto di lavoro stabile", ha affermato. “E dove si rivela necessario, i Centri di mediazione della Provincia possono e devono contribuire a rafforzare il radicamento di questo gruppo nel mondo del lavoro con misure di politica attiva. Questo è anche un contributo all'utilizzo del potenziale di forza lavoro esistente", ha concluso l’assessore.

Contratto a chiamata o intermittente (lavoro a chiamata)

Si tratta di un contratto di lavoro particolare mediante il quale il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro, che può assumere la prestazione "all’occorrenza", nel rispetto di un periodo minimo di preavviso. Il lavoratore discontinuo alterna quindi periodi di lavoro a periodi di inattività senza alcuna garanzia che il lavoro possa essere svolto. Le condizioni quadro e le possibilità di impiego sono regolate dalla legge e dai contratti collettivi. Il contratto può essere stipulato a tempo determinato o indeterminato. Entro certi limiti di reddito, anche i disoccupati registrati possono essere assunti con questa forma di contratto e mantenere il loro status di disoccupati.

Ulteriori informazioni dettagliate e grafici nonché informazioni su GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) si trovano nella pubblicazione Mercato del lavoro-news 02/2023 al link: https://www.provincia.bz.it/lavoro-economia/lavoro/statistiche/mercato-news.asp?641_action=300&641_image_id=635696. Link alla relativa sezione della homepage: http://www.provincia.bz.it/lavoro-econo-mia/lavoro/statistiche/mercato-news.asp.

Il monitoraggio giornaliero aggiornato di importanti evoluzioni sul mercato del lavoro altoatesino in termini di occupati dipendenti, licenziamenti e dimissioni volontarie è sempre disponibile al link  www.provincia.bz.it/lavoro/dati


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