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Ricerche sulla biodiversità: avviati i progetti "Transnature" e "G4B"
Sono partiti i primi due progetti "Transnature" e "G4B" cofinanziati dalla Provincia di Bolzano nell’ambito del partenariato europeo Biodiversa+.
"Transnature" e "G4B Grasslands for Biodiversity", il primo dedicato ai modelli di gestione transfrontalieri a tutela della biodiversità e l’altro allo sviluppo sostenibile di prati e pascoli ricchi di biodiversitá sono i primi due progetti cofinanziati dalla Provincia di Bolzano nell’ambito del partenariato europeo Biodiversa+.
I due progetti sono tra i 36 selezionati nel novero di 209 proposte presentate nell’ambito del bando europeo “Supporting the protection of biodiversity and ecosystems across land and sea” lanciato da Biodiversa+ ad ottobre 2021 e co-finanziato dall’Unione Europea. Questi 36 progetti saranno finanziati da 38 enti finanziatori diversi (tra cui, appunto, la Provincia di Bolzano) di 28 Paesi con più di 44 milioni di euro (compreso il cofinanziamento della Commissione Europea).
Da ottobre 2021 la Provincia Autonoma di Bolzano è partner del partenariato europeo Biodiversa + (https://www.biodiversa.eu/), composto da 74 partner (Ministeri, Agenzie, Fondazioni, Enti territoriali) di 36 Paesi e cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma a sostegno della ricerca e dell’innovazione Horizon Europe. Nel 2021 Biodiversa + ha lanciato un primo bando “Supporting the protection of biodiversity and ecosystems across land and sea”, nell’ambito del quale sono state presentate complessivamente 209 proposte. Solo 36 progetti sono stati poi ammessi a finanziamento in seguito ad un rigoroso processo di valutazione peer-review. Due di questi prevedono la presenza di Eurac Research (in un caso addirittura come Lead Partner) e del Centro di Sperimentazione Laimburg.
“Dal 2019 l'Alto Adige è molto attivo nel campo del monitoraggio della biodiversità con l'Eurac, il Centro di Laimburg, la Libera Università di Bolzano, il Museo di Storia Naturale e l'Ufficio natura. Era quindi logico che la Provincia aderisse anche al corrispondente partenariato dell'UE. Questa decisione sta già dando i suoi frutti. Non solo è stato possibile ottenere ben 105.000 euro di cofinanziamento dell'UE, ma ora la ricerca in questo settore può essere spinta in modo ancora più efficiente, con successo e con una rete europea", afferma il presidente della Provincia, Arno Kompatscher.
Il progetto "Transnature"
Transboundary governance models of biodiversity protection: case studies for an enhanced protection of natural resources in Europe (Transnature) è un progetto guidato da Eurac Research dedicato a far emergere modelli di governance per la protezione della biodiversità efficaci a livello transfrontaliero, alternativi alle aree protette nazionali, e che possano contribuire allo sviluppo delle politiche europee di conservazione dei prossimi anni. Il progetto cercherà di rispondere a domande quali: Come si protegge la biodiversità a livello transfrontaliero? Quali sono le autorità coinvolte e a quali livelli di governo? Quali altri attori non-governativi vengono coinvolti e in che modo? Ci sono meccanismi di cooperazione che garantiscono l’interazione tra tutti questi soggetti? E, infine, questo modello di governance complesso riesce a contribuire alla prevenzione dell’inquinamento transfrontaliero e al commercio illegale di animali selvatici?
Le ricercatrici e i ricercatori coinvolti cercheranno di rispondere a questi quesiti comparando quattro casi europei: (1) il GECT ZASNET e la riserva transfrontaliera della Meseta Iberica tra Spagna e Portogallo; (2) l’estuario Westerschelde tra Belgio e Olanda; (3) un’area che va dal Baltico allo stretto di Barents tra Finlandia, Svezia e Norvegia e (4) un’area protetta tra Italia e Slovenia. L’Istituto di Studi federali comparati di Eurac guiderà un gruppo di ricerca anche composto dall’Università di Ghent (Belgio), dall’Università Rovira i Virgili (Spagna) e dall’Università della Lapponia (Finlandia), che si è incontrato lo scorso 27 marzo a Bolzano proprio per dare avvio ai lavori di ricerca. Il progetto durerà tre anni e ha un valore complessivo di 941.281 euro. A favore di Eurac Research sono stati impegnati 267.670 euro, di cui 59.658 euro di cofinanziamento europeo (il 22%).
Il progetto G4B
Il secondo progetto emerso dal bando e finanziato dalla Provincia Autonoma di Bolzano per la parte altoatesina è Grasslands for biodiversity: supporting the protection of the biodiversity-rich grasslands and related management practices in the Alps and Carpathians (G4B), un progetto a guida svizzera di cui fanno parte anche Eurac Research e il Centro di sperimentazione Laimburg. Il progetto è dedicato a capire come la biodiversità di prati e pascoli può contribuire a garantire la qualità del nostro ambiente. A seconda della gestione e delle caratteristiche del sito, prati e pascoli possono essere, infatti, particolarmente ricchi di biodiversità o molto poveri di specie. Tuttavia, non sono ancora state condotte ricerche scientifiche sufficienti per capire quali forme di gestione, in relazione alle caratteristiche ambientali locali, conducano a un uso il più possibile rispettoso della biodiversità e siano allo stesso tempo economicamente sostenibili.
Insieme a 13 partner di 8 Paesi europei, Eurac Research e il Centro di sperimentazione Laimburg studieranno come garantire in futuro una gestione sostenibile nelle due maggiori catene montuose d’Europa, le Alpi e i Carpazi. Inoltre, sarà sviluppata una rete di aree a prato o pascolo di elevato valore ecologico, da preservare mediante una gestione a lungo termine. Il Centro di sperimentazione Laimburg contribuirà al progetto principalmente con le proprie competenze nel campo dell’agricoltura montana ed Eurac Research, con l’Istituto per l’Ambiente Alpino, nel campo dell'ecologia della vegetazione.
Fanno parte del largo consorzio di ricerca lo Swiss Federal Research Institute WSL (capofila) e il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca svizzeri, la Transilvania University of Brasov insieme alla West University of Timisoara e al National Museum of the Romanian Peasant dalla Romania, la Humboldt-Universität Berlin in Germania, lo Plant Science and Biodiversity Center della Slovak Academy of Sciences, l’Institut of Geography e BROZ-Regional Association of Nature Conservation and Sustainable Development dalla Slovacchia, la Jagiellonian University in Krakow in Polonia e l’Ukrainian Nature Conservation Group.
Il progetto durerà tre anni e può contare su un contributo complessivo di 1.691.366 euro. A favore dei due enti altoatesini Centro di sperimentazione Laimburg e Eurac Research sono stati impegnati complessivamente 204.450 euro, di cui 45.567 euro di cofinanziamento europeo (il 22%).
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ASP/red/fg