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Rifugio Cima Libera, avviato progetto pilota sostenibile con idrogeno
Sopralluogo dell’assessore all’Edilizia pubblica e Patrimonio Bessone nella fase di test del progetto pilota. “Il primo rifugio sopra ai 3000 metri al 100% con energia verde e senza emissioni di CO2”.
Nell’ambito del programma di ristrutturazione del rifugio Cima Libera è stato avviato, da parte della Ripartizione Amministrazione del patrimonio della Provincia, un progetto pilota per alimentare il rifugio al 100% con energia verde. L’assessore provinciale all’Edilizia pubblica ed al Patrimonio Massimo Bessone ha effettuato, insieme al tecnico Stefano Rebeschini dell’Ufficio per la gestione tecnica delle costruzioni, un sopralluogo al rifugio durante la fase di test dell’impianto a idrogeno, che è stato installato e che consentirà di alimentare il rifugio in maniera autonoma e sostenibile. Il rifugio si trova a 3145 metri sopra il livello del mare nel Comune di Racines ed è attualmente in fase di progettazione esecutiva per la ristrutturazione.
“Come Giunta ci siamo dati l'obiettivo della tutela dell’ambiente e della sostenibilità. In base a questo ho colto con grande entusiasmo la possibilità di installare un impianto ad idrogeno per l'approvvigionamento energetico del rifugio. In tal modo il rifugio potrà funzionare in modo autonomo ed essere rifornito con energia verde al 100%, in combinazione con alcuni pannelli solari, a zero emissioni di CO2. La grande sfida di questo progetto è l’altitudine, il rifugio alpino è difficilmente raggiungibile e sottoposto a condizioni climatiche estreme. Siamo sempre alla ricerca di progetti innovativi e di nuove soluzioni per ridurre l’inquinamento. Si tratta inoltre di un progetto Win – Win sia per le imprese che hanno costruito l’impianto, che avranno la possibilità di testarlo a queste altitudini, sia per la Provincia autonoma di Bolzano che usufruirà di energia gratuita per tre anni. Alla fine di tale periodo la Provincia deciderà se acquistare o meno l’impianto. Vogliamo contribuire a lasciare un mondo migliore alle future generazioni con progetti concreti”, spiega l’assessore Bessone.
Il rifugio, costruito nel 1909, è passato insieme ad altri 25 rifugi dallo Stato alla Provincia autonoma di Bolzano. La futura ristrutturazione del rifugio prevede il risanamento completo delle facciate, il rinnovo parziale della copertura, una nuova captazione e approvvigionamento dell’acqua dal ghiacciaio, l’adeguamento dell’impianto elettrico, idraulico ed antincendio, l’installazione di un nuovo impianto per lo smaltimento delle acque reflue e l’ottimizzazione dell’approvvigionamento energetico. Responsabile unico del procedimento (Rup) è il direttore dell’Ufficio provinciale per la gestione tecnica delle costruzioni Luca Carmignola e la direzione dei lavori è stata affidata all’ingegner Norbert Verginer e all'ingegner Hans Pardeller.
Su un’iniziativa della Ripartizione Amministrazione del patrimonio della Provincia viene testato un impianto ad idrogeno “verde” Off-Grid, che produce, accumula e riconverte l’idrogeno in energia pulita, che andrà ad alimentare il rifugio, per una transizione energetica ecosostenibile. L’impianto è stato progettato e installato dalle imprese altoatesine Prowatech / Mader Srl e GKN Hydrogen Srl con un contributo economico da parte della Ripartizione Innovazione della Provincia. Questo impianto all'avanguardia utilizza l'idrogeno come fonte di energia pulita per alimentare le attività del rifugio, riducendo al minimo le emissioni di biossido di carbonio. L'idrogeno viene prodotto attraverso un processo di elettrolisi dell'acqua, utilizzando l'energia solare ed idroelettrica disponibile nella zona circostante. Questo sistema innovativo renderà il rifugio autosufficiente dal punto di vista energetico e contribuirà alla riduzione dell'impatto ambientale complessivo.
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ASP/red/mdg