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La Giunta provinciale promuove un utilizzo sostenibile dell'acqua

I canoni idrici sono destinati al monitoraggio delle risorse idriche e ai contributi per l'agricoltura. La Giunta provinciale ha adottato ieri (16 aprile) i nuovi criteri.

Per l'utilizzo di acque pubbliche in Alto Adige devono essere pagati canoni idrici. Le disposizioni in materia sono contenute nella legge provinciale 10/2019. Secondo questa legge, il 50 per cento delle entrate derivanti dai canoni idrici viene utilizzato per coprire i costi di monitoraggio e ripristino dei corpi idrici in uno stato ecologico almeno buono. L'altra metà delle entrate viene utilizzata per finanziare i contributi per la promozione di un uso sostenibile ed ecologico dell'acqua, in particolare per l'ottimizzazione degli impianti e il loro adattamento ai cambiamenti del bilancio idrico causati dai cambiamenti climatici. Mentre la concessione dei contributi per gli interventi di monitoraggio e ripristino ambientale dei corpi idrici e dei corrispondenti bacini idrografici sono di competenza dell'Ufficio Gestione sostenibile delle risorse idriche, i sussidi per un uso dell’acqua parsimonioso, sostenibile e rispettoso dell’ambiente in ambito irriguo sono assegnati dalla Ripartizione provinciale Agricoltura.

Ieri (16 aprile), la Giunta provinciale ha adottato le nuove "Criteri per la copertura dei costi ambientali e della risorsa legati agli utilizzi idrici nonché per promuovere un impiego idrico sostenibile", su proposta dell'assessore provinciale alla Protezione dell'ambiente, della natura e del clima Peter Brunner. A questo scopo sono a disposizione circa 3,8 milioni di euro derivanti dagli introiti dei canoni idrici non idroelettrici raccolti nel 2023. La decisione odierna sostituisce quella dell'aprile 2023. "L'obiettivo dei nuovi criteri è quello di porre un accento ancora più forte sull'utilizzo sostenibile delle risorse idriche della provincia", ha dichiarato l'assessore provinciale Brunner.

L'introduzione di un'ulteriore misura ammissibile è una novità per il settore agricolo: i proventi dei canoni idrici possono essere utilizzati anche per sovvenzionare la costruzione di strutture utilizzate in comune per la pulizia delle attrezzature di applicazione dei prodotti fitosanitari. Sono state modificate anche alcune disposizioni di dettaglio per rendere più efficace ed efficiente il processo amministrativo. Ad esempio, è stato modificato il periodo in cui è possibile presentare le domande di sovvenzione: le domande possono essere presentate dal 1° febbraio al 30 settembre e non più durante tutto l'anno. I costi minimi ammissibili per ogni domanda sono stati ridotti da 30.000 a 20.000 euro.

Per quanto riguarda il monitoraggio delle acque, oltre all'acquisto di infrastrutture e attrezzature per il monitoraggio, saranno ora sovvenzionati anche la manutenzione e la riparazione e il software necessario. Oltre al monitoraggio dei corsi d'acqua, con i proventi dei canoni idrici vengono finanziate anche altre misure: ad esempio, la rivitalizzazione delle acque superficiali, l'ampliamento dei corsi d'acqua, la conservazione dei sistemi di irrigazione di valore paesaggistico e storico-culturale o la conservazione delle comunità acquatiche quasi naturali, come le specie autoctone di pesci e gamberi.


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