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Equal Care Day, valorizzare il lavoro di cura e assistenza

Tante donne investono tempo in un lavoro di cura spesso "invisibile". Assessora Pamer: “Dobbiamo lavorare per il riconoscimento sociale e finanziario del lavoro di cura”.

BOLZANO (USP). La cura e l'assistenza sono ruoli svolti principalmente dalle donne. Lo dimostra uno studio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere "EIGE" (ulteriori informazioni nel riquadro sotto). “Il lavoro di cura e assistenza è insostituibile per la nostra società: se pensiamo, ad esempio, alla cura dei bambini o all'assistenza ai familiari, il valore fornito da questo servizio è immenso”, ha sottolineato l'assessora provinciale alle Coesione sociale, famiglia e volontariato, Rosmarie Pamer, in occasione dell'Equal Care Day

"Solitamente sono le donne ad investire il loro tempo in queste attività. Tuttavia, esse non vengono ancora sufficientemente ringraziate e ricompensate. Per questo motivo, è necessario continuare a lavorare sul riconoscimento sociale e finanziario, così come sulla ridistribuzione di queste preziose attività". Negli ultimi decenni, sono stati fatti molti progressi in questo senso. Al giorno d'oggi è normale che anche i padri vadano al parco giochi con i loro figli o si occupino dei compiti a casa. "Tuttavia, la maggior parte del carico ricade ancora sulle donne. E non bisogna dimenticare il cosiddetto 'carico mentale', lo stress psicologico causato dall'organizzazione della vita familiare quotidiana. Anche questo è un compito che viene svolto principalmente dalle donne, risultando poco visibile e poco apprezzato”, ha aggiunto Pamer.

Chi compie un lavoro dedicato alla cura della persona spesso non svolge un'attività retribuita o sceglie un impiego part-time. “Sappiamo che questo aspetto porta alla povertà in età avanzata, anche perché il sistema pensionistico in Italia è contributivo. L'Alto Adige sta cercando di contrastare questa tendenza da alcuni anni, ad esempio attraverso il forte sviluppo dell'assistenza all'infanzia”, ha concluso l'assessora Pamer. In provincia vengono concessi contributi per la copertura pensionistica dei periodi di cura e di educazione; nel 2023 sono stati concessi a quasi 4.600 persone, per un totale di circa 9,5 milioni di euro investiti. Inoltre, la legge 104 del 1992 prevede che, nei casi gravi di assistenza, i familiari possano usufruire di un congedo di tre giorni al mese o di due anni di congedo speciale retribuito.

ASP/red/ck/tl