Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Riqualificazione del fiume Passirio a Merano

Sono in fase di completamento i lavori dell'Ufficio sistemazione bacini montani Ovest volti alla riqualificazione del fiume Passirio e del torrente Haarwaal a Merano.

L'Ufficio sistemazione bacini montani Ovest completerà presto i lavori sul fiume Passirio e sul torrente Haarwaal all'estuario dei due corsi d'acqua meranesi, riferisce la direttrice dei lavori, Lea Gasser. L'intervento completa la parte di ingegneria idraulica del parco fluviale, che ha le sue origini nel progetto Interreg "Local Design - Open Spaces on the Water" degli anni 2009 – 2012. Il progetto Interreg ha dato l'impulso alla realizzazione di un parco fluviale alla foce del Passirio. “Con quest'opera – sottolinea l'assessore alla Protezione civile, Arnold Schuler che manifesta il suo apprezzamento per il lavoro svolto – sono state prese in carico e assolte con successo diverse importanti tematiche: oltre ad assicurare a Merano una maggiore protezione dalle alluvioni e a migliorare la situazione ecologica fluviale, è stata realizzata un'area ricreativa al servizio della cittadinanza”.

La storia di quest'opera è lunga: l'idea di realizzare un parco fluviale alla foce del fiume Passirio prende forma nel 2018, sintetizza il direttore d'ufficio e direttore lavori, Peter Egger. Il progetto è stato successivamente discusso nel corso di diversi incontri con il Comune di Merano e l'Ufficio sistemazione bacini montani Ovest. Dopo le analisi del terreno, l'elaborazione di un intervento di bonifica – l'area dell'estuario era stata precedentemente utilizzata da diverse imprese per depositare macerie edili – e il trasferimento dell'insediamento Sinti da parte del Comune di Merano, la squadra edile, diretta da Konrad Hofer, nell'autunno 2021 ha potuto iniziare i lavori di riqualificazione e bonifica del Passirio e dell'Haarwaal.

Il letto del torrente Haarwaal è stato esteso di circa 100 metri sotto il ponte MeBo sulla proprietà del Comune e sviluppato in modo naturale attraverso strutture di interesse dal punto di vista dell'ecologia fluviale. Tra le rive dell'Adige e il nuovo corso del torrente si crea un'area di 1500 metri quadrati con singole pietraie per i rettili e una piantumazione di specie arbustive autoctone, a sviluppo naturale, da realizzare a inizio maggio. Il progetto del nuovo torrente ha richiesto circa 3000 metri cubi di materiale, che corrispondono a circa 200 autocarri. Il materiale è stato selezionato e i calcinacci smaltiti, il restante materiale è stato depositato vicino al campo da calcio e modellato in maniera naturale.

Sul Passirio, nella zona del ponte ciclabile, è stata ripristinata la migrazione dei pesci attraverso una rampa di massi ciclopici e ghiaia di fiume, anche per il Cottus gobio (Scazzone) che è considerato uno dei nuotatori più deboli tra le specie ittiche. Sulla sponda orografica sinistra del ponte ciclabile è stato progettato un nuovo braccio laterale a cura della preposta associazione ittica quale vivaio di crescita per le giovani specie autoctone. Quello che precedentemente poteva essere un tratto monotono del fiume Passirio potrebbe così diventare l'habitat naturale di una miriade di specie acquatiche. Con l'installazione di pannelli sterzanti l'acqua in profondità oscilla tra le sponde creando diverse condizioni e profondità di flusso, spiega l'ecologo fluviale, Peter Hecher. Attraverso la conformazione delle sponde del Passirio, sono state create delle linee di sponda piatte con velocità di flusso inferiori nella sezione inferiore, che permettono l'accesso all'acqua e invitano alla ricreazione. Lungo il Passirio e l'Adige, oltre al modellamento naturale delle sponde del futuro parco fluviale, per ragioni di sicurezza è stato rinforzato e in parte ricostruito un muro di protezione degli argini nascosto nel terreno.

I lavori sono stati eseguiti di intesa con la direttrice dell'Ufficio gestione del verde e ambiente del Comune di Merano, Anni Schwarz. Nel corso dei lavori sono state utilizzate circa 3.900 tonnellate di massi ciclopici. I costi dell'intero lavoro ammontano a circa 127.000 euro. Il Comune di Merano proseguirà ora con la progettazione del parco naturale afferente al parco fluviale. L'accesso all'estuario potrà essere aperto a partire dall'autunno di quest'anno, dopo che il rinverdimento e la piantumazione saranno stati completati.


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mac/sb


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