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Pecora sbranata in Alta Val di Non: responsabile un cane

Le prove sul DNA della pecora sbranata a San Felice evidenziano che il colpevole è stato un cane e non lupo. Lo rende noto l'Ufficio Caccia e Pesca.

Questa pecora è stata sbranata da un cane e non da un lupo. Lo certificano le prove sul DNA eseguite presso la Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige (Foto: USP/Ufficio Caccia e Pesca)

Gli esami sul DNA della pecora sbranata sono stati eseguiti presso la Fondazione Edmund Mach a San Michele all'Adige. Come rende noto l'Ufficio Caccia e Pesca della Provincia, le prove hanno evidenziato che colpevole dell'attacco alla pecora e del suo grave ferimento non è stato un esemplare di lupo, bensì un cane. Per le ferite troppo gravi il veterinario ha dovuto sopprimere la pecora facendola addormentare.

Il direttore dell'Ufficio Caccia e Pesca, Luigi Spagnolli, afferma che da un lato è un sollievo che non si sia trattato di un lupo, dall'altro lo è meno che vi siano cani in circolazione dal comportamento predatorio. O sono cani randagi senza più padrone, o sono cani che pur appartenendo a qualcuno sono liberi di scorazzare.
Ai proprietari Spagnolli ricorda l'obbigo di fare attenzione ai propri cani invitando i cittadini a segnalare la presenza di cani randagi, dal momento che possono essere pericolosi non solo per pecore o capre bensì anche per altri animali selvatici.

Segnalazioni possono pervenire all'Ufficio Caccia e Pesca, Palazzo provinciale 6, Bolzano, tel. 0471 41 5170 o 0471 41 5171, e-mail caccia.pesca@provincia.bz.it, web: http://www.provincia.bz.it/foreste/

SA

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