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Assistenza all’infanzia: più spazi di manovra per i Comuni

Se non risce a trovare una cooperativa sociale per gestire una struttura di assistenza all’infanzia, il Comune può offrire facilitazioni: lo ha deciso la Giunta

Facilitazioni per i Comuni nel reperire i gestori delle strutture di assistenza all'infanzia

Da quest’anno ogni Comune è tenuto a reperire posti per l’assistenza all’infanzia in base al fabbisogno e per almeno il 15% dei bambini residenti in età fra 3 mesi e 3 anni, una sfida spesso difficile per i Comuni più periferici e a bassa natalità: "Se gli interessati alla gestione non possono contare su una struttura sufficientemente frequentata diventa difficile trovare una cooperativa sociale che voglia gestire le microstrutture per l'infanzia", sottolinea l’assessora provinciale alla famiglia Waltraud Deeg. Per questo nella seduta di oggi la Giunta, tramite un’integrazione dei criteri sul finanziamento dei servizi di microstruttura e di assistenza domiciliare all'infanzia, ha deciso di offrire ai Comuni la possibilità di andare incontro alle cooperative sociali.

Attualmente è previsto che i Comuni debbano conteggiare tutte le spese all’ente gestore della struttura: per i locali comunali della microstruttura, per energia elettrica, acqua, riscaldamento. Se con il primo bando di gara non viene trovato nessun offerente, in futuro i Comuni avranno la possibilità di rinunciare del tutto o in parte ad esigere questi costi. In tal modo potranno aumentare la redditività della struttura e garantire il servizio alle famiglie.

"Abbiamo constatato che cresce la sensibilità dei Comuni per le microstrutture all'infanzia e la loro volontà di offrire la possibilità di un'assistenza alle famiglie residenti. È un passo per conciliare famiglia e lavoro. Al centro di ogni intervento devono restare i bambini e la famiglia", spiega Deeg. Inoltre la Giunta ha prorogato al 30 novembre (finora era il 15 settembre) su richiesta dei Comuni il termine entro cui presentare domanda di contributo all'Agenzia per la famiglia. In futuro potranno essere presentate domande nuove o aggiuntive da parte dei Comuni, considerato che questo settore si sviluppa molto dinamicamente e bisogna reagire con flessibilità alle esigenze.

 

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