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L'Alto Adige dice no alla tratta di esseri umani

Giornata mondiale dei diritti umani, l'assessora Pamer ricorda la firma del protocollo del Progetto Alba: “Il bisogno di protezione di una persona è imprescindibile”.

BOLZANO (USP). La tratta di esseri umani è un argomento raramente sotto i riflettori, ma di grande attualità. Al fine di contrastare in modo più efficace il fenomeno, le Province autonome di Trento e Bolzano e la Corte d'appello di Trento hanno firmato un protocollo d'intesa con gli enti del terzo settore parte del Progetto di tutela delle vittime di tratta "Alba": La Strada, Volontarius, Consis, Centro Italiano Femminile e Punto D’Approdo. L'obiettivo del protocollo del Progetto Alba è di migliorare la capacità di riconoscere gli indicatori di potenziali vittime di tratta e sfruttamento nei procedimenti penali in corso.

Il protocollo stabilisce un approccio “multiagenzia” che prevede la definizione di procedure di referral e collaborazione per la protezione di persone vulnerabili, spesso identificate durante le fasi istruttorie o processuali. La magistratura della provincia di Trento ha infatti rilevato un aumento di casi con elementi di pericolo concreto e attuale, rendendo essenziale una collaborazione formale con i progetti antitratta e con le altre realtà territoriali. Questo atto rappresenta un importante passo avanti per il rafforzamento della rete di protezione delle vittime di tratta e grave sfruttamento, garantendo un intervento rapido ed efficace nei contesti giudiziari.

“La protezione degli esseri umani è una priorità che noi, come Provincia, sosteniamo fermamente. In occasione della Giornata mondiale dei diritti umani (10 dicembre), il protocollo del Progetto Alba è uno dei chiari segnali della nostra presa di posizione contro lo sfruttamento delle persone. Il bisogno di protezione di una persona è imprescindibile e noi come società dobbiamo prendere una posizione chiara contro questo fenomeno”, sottolinea Rosmarie Pamer, assessora provinciale alla Coesione sociale.

Alla redazione del protocollo e alla futura collaborazione fattiva hanno partecipato anche le Procure della Repubblica di Trento e Bolzano, le Procure dei Tribunali per i minorenni di Trento e Bolzano e gli Ordini degli Avvocati di Trento, Rovereto e Bolzano. Inoltre, sono coinvolti l'Agenzia per l'Unione Europea per l'Asilo, la Scuola Superiore della magistratura, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento e il Numero Verde Antitratta.

ck/an

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