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“La salute degli animali è la base per un'agricoltura efficiente”
La Giunta provinciale ha approvato, su proposta dell'assessore provinciale Luis Walcher, il programma di spesa del Servizio veterinario provinciale.
BOLZANO (USP). Nella seduta del 28 gennaio, la Giunta provinciale ha approvato, su proposta dell'assessore Luis Walcher, il programma di spesa per le attività del Servizio veterinario provinciale nel 2025 con un importo complessivo di 591.000 euro e la relativa relazione illustrativa. La parte più consistente dell'importo è destinata all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, dove si effettuano test diagnostici per le malattie animali. Si investirà anche nella profilassi, riassume il veterinario provinciale Paolo Zambotto, ad esempio per tubercolosi, febbre catarrale degli ovini, rabbia, scabbia, mastite e altre malattie infettive degli animali. Per la prevenzione vengono acquistati vaccini (da parte dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige), kit di analisi, disinfettanti e disinfestanti. La disinfestazione consiste nell'eliminazione degli organismi portatori di malattie. La prevenzione si applica anche agli apiari. Inoltre, quest'anno sono in corso iniziative per informare e sensibilizzare i vari gruppi di interesse sulla prevenzione della peste suina africana.
Paolo Zambotto lavora per il Servizio veterinario provinciale dal 1992, e dal 1996 ne è anche direttore: “In questo ruolo sono responsabile della salute del bestiame”, riassume, “e mi occupo di prevenzione e recupero”. Attualmente (al 16 gennaio), il patrimonio zootecnico dell'Alto Adige è così composto: 133.111 bovini, 28.972 caprini, 37.150 ovini. “La salute degli animali è di fondamentale importanza per una zootecnia produttiva e rispettosa dell'ambiente nell’ambito dell’agricoltura”, sottolinea l'assessore provinciale all'Agricoltura, Luis Walcher. “La salute degli animali – aggiunge – è la base per un'agricoltura efficiente e per la produzione di alimenti di origine animale sicuri. Il nostro Servizio veterinario provinciale è un partner collaudato e affidabile nei nostri sforzi per mantenere alti gli standard delle misure e dei programmi di controllo della salute animale e quindi del benessere degli animali e della sicurezza alimentare”.
In tutti questi anni, secondo quanto riferito dal veterinario provinciale Paolo Zambotto, è stato possibile tenere l'afta epizootica lontana dalla provincia di Bolzano. L'ultimo caso in Alto Adige, secondo le sue ricerche, si è verificato il 10 febbraio 1971 a Chiusa. In seguito al verificarsi di casi di afta epizootica nel Land tedesco del Brandeburgo, il Servizio veterinario provinciale ha recentemente ricordato le regole da seguire per l'Alto Adige (leggi il comunicato dell’USP).
mac/gm
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