Un nuovo futuro per i boschi della Val Venosta
Proseguono senza sosta i lavori nelle zone boschive della Val Venosta devastate da un vasto incendio lo scorso mese di aprile. Ripristino della fauna e promozione della biodiversità.
LACES/STELVIO/PRATO ALLO STELVIO (USP). "Dopo i devastanti incendi boschivi verificatisi nella primavera di quest'anno nei comuni di Laces, Prato allo Stelvio e Stelvio, i lavori di risanamento delle zone boschive colpite dal rogo sono già stati avviati da tempo", riferisce il vicedirettore dell'Ispettorato forestale di Silandro Andreas Platter. Il Servizio forestale provinciale, in accordo con i proprietari terrieri e i Comuni, ha elaborato un piano d'azione (come comunicato dall'USP). “Il Servizio forestale provinciale e i forestali della zona stanno facendo un ottimo lavoro per mettere in sicurezza le aree danneggiate, rimboschire e prevenire futuri pericoli naturali”, sottolinea l'assessore provinciale alle Foreste Luis Walcher. "La grande professionalità dei forestali non va mai sottovalutata: si tratta di figure che lavorano su terreni ripidi, con vento e intemperie, e svolgono un lavoro pionieristico per la protezione della nostra popolazione e del nostro paesaggio”, rimarca l'assessore Walcher.
“I lavori di pianificazione e progettazione sono iniziati subito dopo gli incendi”, riassume il direttore della Ripartizione Servizio forestale Günther Unterhiner: "A Laces, a causa delle condizioni geologiche instabili, l'accesso alla fattoria Platztair, nella frazione di San Martino, è stato spostato su un breve tratto sul versante montuoso: i lavori sono stati completati con successo a settembre. Anche la realizzazione del bacino antincendio nella località Albl è già stata progettata dall'Ispettorato forestale di Silandro in collaborazione con la stazione forestale di Laces. L'inizio dei lavori è previsto per la prossima primavera. Sono state inoltre effettuate le prime indagini per il ripristino della vecchia strada della fattoria San Martino come accesso di emergenza.
Nelle aree boschive completamente distrutte dal vasto incendio, nei pressi di Laces, i boscaioli della stazione forestale, sotto la guida del coordinatore del cantiere e responsabile della stazione forestale di Laces Christian Santer, hanno già piantato oltre 1000 alberi decidui autoctoni, tra cui sorbi, ciliegi selvatici, aceri montani, betulle, frassini, sorbi e carpini; a cui si sono aggiunti arbusti come sambuco, salice, rosa canina e ginepro.
Ripristinare la funzione protettiva e promuovere la biodiversità
"L'obiettivo è quello di ripristinare la funzione protettiva naturale della foresta e, allo stesso tempo, promuovere la biodiversità. Inoltre, la foresta deve essere resa adatta al clima attraverso il rimboschimento con specie resistenti alla siccità e al calore“, spiega Andreas Platter. "I lavori proseguiranno ancora per molto tempo". Anche nell'area bruciata nei pressi della zona del sentiero Montoni a Prato, che si estende fino al territorio comunale di Stelvio, i lavori di rimboschimento sono in pieno svolgimento: già poco dopo lo spegnimento del rogo, avvenuto il 24 aprile, sono iniziati i lavori di sgombero. Sotto la direzione del coordinatore del cantiere Fabian Stecher e della responsabile della stazione forestale Barbara Folie, sono stati seminati i primi semi, soprattutto di specie arboree pioniere come la betulla e il sorbo. In estate è seguita la piantumazione di giovani alberi decidui e arbusti. A causa della persistente siccità, è stato necessario attendere fino a metà ottobre per proseguire con i lavori di piantumazione. Gli alberelli piantati consentiranno il ringiovanimento naturale degli alberi decidui.
Affinché le giovani piante possano sopravvivere, esse vengono protette dai danni causati dalla selvaggina, utilizzando protezioni per alberi sostenibili in legno e gabbie metalliche riutilizzabili. Inoltre, in collaborazione con il Comitato Prato allo Stelvio, presieduto da Gilbert Stecher, i tronchi degli alberi bruciati sono stati disposti trasversalmente al pendio. Questi offrono alle nuove piante protezione dalla neve che scivola, dalla forte radiazione solare e dai danni causati dalla selvaggina.
Oltre ai lavori di rimboschimento, sono in corso anche diversi interventi di risanamento tecnico a Prato e Stelvio, che comprendono il ripristino delle strade forestali nella zona dell'incendio, il miglioramento dell'accesso agli idranti esistenti, la costruzione di stazioni di pompaggio lungo la strada forestale che porta al sentiero Montoni e lavori di adeguamento al bacino antincendio Schartalm. Questi progetti saranno realizzati nella prossima stagione lavorativa sotto la direzione del progettista dei lavori Andreas Platter.
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