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Kompatscher: "Riforma dell’Autonomia, un successo"
A Salorno il presidente della Provincia Kompatscher e il suo omologo trentino Fugatti hanno illustrato i contenuti del disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri.
SALORNO (USP). Il 18 aprile, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, hanno incontrato la stampa a Casa Noldin di Salorno, per commentare assieme l’avvenuta approvazione da parte del Consiglio dei ministri del disegno di legge costituzionale di riforma dello Statuto di autonomia della Regione Trentino-Alto Adige (qui la pagina web della Provincia autonoma di Bolzano dedicata al tema).
"Ripristinare, aggiungere, proteggere: obiettivi centrati"
“La riforma riguarda entrambe le Province autonome, anche la Regione autonoma, e quindi abbiamo ritenuto fosse giusto parlarne anche assieme”, ha spiegato il presidente Kompatscher, rivolgendosi anche al collega Fugatti. “Sono assolutamente convinto che si tratti di un successo. Avevamo tre obiettivi, con questa riforma: in primis, il ripristino delle competenze erose dalla giurisprudenza della Corte costituzionale; secondo, ove possibile un ampliamento delle competenze; terzo, proteggere, dare ulteriori garanzie alla nostra Autonomia. Abbiamo ottenuto progressi importanti in tutti questi ambiti”.
“Abbiamo una serie di norme che permettono il recupero delle competenze andate perse, alle quali aggiungiamo quelle sull’ambiente e la gestione della fauna selvatica e, in questo ambito, una competenza di pubblica sicurezza, novità assoluta” ha spiegato ancora il presidente della Provincia autonoma di Bolzano. “È stato tolto il limite delle riforme economico-sociali della Repubblica, che portava effettivamente a tante sentenze di annullamento della Corte costituzionale. Tutta la nostra competenza legislativa è stata riclassificata come esclusiva, fino ad oggi solo lo Stato aveva competenza esclusiva. Abbiamo avuto un chiarimento della funzione delle norme d’attuazione, che potranno avere il compito di chiarire gli ambiti di rispettiva competenza tra lo Stato e Regione e Province autonome, rendendo l’Autonomia dinamica, permettendoci di adeguarla a nuove esigenze”.
"Il Parlamento non potrà più peggiorare la nostra Autonomia"
“Ultima ma non ultima, la clausola che introduce il principio dell’intesa: sul progetto di legge costituzionale per la modifica dello Statuto, dopo la prima approvazione da parte delle due Camere, il Parlamento dovrà chiedere l’intesa alla Regione autonoma e alle due Province autonome” ha aggiunto Kompatscher. “È vero che, se l’intesa non arrivasse, la modifica dello Statuto potrebbe essere approvata a maggioranza assoluta, ma fermi restando i livelli di autonomia già riconosciuti. In altre parole, se non c’è l’intesa il Parlamento non può peggiorare la nostra Autonomia. La relazione illustrativa al riguardo fa anche un chiaro riferimento agli standard che hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria da parte dell’Austria”.
Fugatti: "Nuove competenze e innovazioni che rafforzano l'Autonomia"
"La presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni si era impegnata per il ripristino delle nostre competenze autonomistiche che erano state erose dalla giurisprudenza della Corte costituzionale, ma in più abbiamo avuto altre competenze esclusive, quali la tutela dell'ambiente, la gestione della fauna selvatica e il commercio", ha commentato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. "A queste si aggiungono, ancora, elementi fortemente innovativi quali il nuovo ruolo delle norme d'attuazione di armonizzazione tra le competenze dello Stato e quelle delle Province autonome e il principio dell'intesa, grazie al quale i Consigli provinciali di Trento e Bolzano innalzeranno il loro livello di protezione della nostra Autonomia", ha concluso il governatore trentino.
ASP/mdg